Pagina 708 - Patriarchi e profeti (1998)

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Patriarchi e profeti
reso santo per questa grande liberazione, sarebbe stato scelto come
sede del tempio costruito da Salomone.
Ma un altro problema avrebbe ancora offuscato gli ultimi anni di
Davide. Settant’anni di vita, passati prima tra i pericoli e le difficoltà
delle continue fughe, poi in molte guerre e attraverso le preoccupa-
zioni e i dolori degli ultimi tempi, lo avevano fiaccato. Sebbene la
sua mente fosse lucida e attiva, la debolezza fisica e l’età, unita al
desiderio di solitudine, in un primo tempo gli evitarono una forte
preoccupazione per ciò che stava accadendo nel regno. Ancora una
volta la ribellione si sviluppava proprio all’ombra del trono. Un altro
frutto dell’educazione di Davide si stava per manifestare.
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Colui che ora aspirava al trono era Adonija “di bellissimo aspet-
to” (
1Re 1:6
) e portamento, ma avventato e senza scrupoli. Aveva
avuto un’educazione piuttosto permissiva. “Suo padre non gli aveva
mai fatto un rimprovero in vita sua dicendogli: Perché fai cosi?”
(
1Re 1:6
). E ora Adonija si ribellava all’autorità divina che voleva
Salomone come erede al trono. Salomone era più adatto del fra-
tello maggiore a diventare re d’Israele, sia per le sue doti naturali
sia per la sua sensibilità religiosa. Tuttavia, nonostante Dio avesse
chiaramente manifestato la sua scelta, Adonija riuscì a trovare dei
sostenitori. Joab, colpevole di molti crimini, pur essendosi sin da
allora dimostrato fedele al re, ora si univa alla cospirazione contro
Salomone insieme al sacerdote Abiathar.
Quando i tempi furono maturi, i cospiratori organizzarono una
grande festa proprio al di fuori della città per proclamare re Adonija,
ma i loro piani furono ostacolati dall’azione di alcune persone fedeli
guidate dal sacerdote Tsadok, dal profeta Nathan e da Bath-Sheba
madre di Salomone, i quali presentarono la situazione al re ricor-
dandogli che la volontà divina era che Salomone gli succedesse
al trono. La cospirazione fu repressa e i suoi principali promotori
furono condannati a morte. La vita di Abiathar fu risparmiata in
segno di rispetto per la sua posizione e per la sua precedente fedeltà
a Davide, ma gli fu tolto l’incarico di sommo sacerdote che passò
alla famiglia di Tsadok. Joab e Adonija furono temporaneamente
risparmiati, ma dopo la morte di Davide avrebbero pagato per il
crimine commesso. L’esecuzione della sentenza del figlio di Davide
completò il quadruplice giudizio che testimoniava l’avversione di
Dio per il peccato del padre.