Pagina 77 - Patriarchi e profeti (1998)

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Seth ed Enoc
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allora li avevano contraddistinti. Unendosi a persone prive di freni
morali, furono indotti a imitarne l’esempio, sia nel modo di pensare
sia nelle azioni; dimenticarono così il settimo comandamento “e
presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte” (
Genesi 6:2
). I figli
di Seth seguirono “la via di Caino” (
Giuda 1:11
), furono attratti dal
piacere e dal benessere materiali e trascurarono l’importanza degli
insegnamenti divini. Gli uomini “pur avendo conosciuto Iddio, non
l’hanno glorificato come Dio... ma si sono dati a vani ragionamenti”
e quindi “Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba” (
Roma-
ni 1:21, 28
). Il peccato si era diffuso sulla terra come una lebbra
mortale.
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Per circa mille anni, Adamo visse tra gli uomini e parlò del-
le drammatiche conseguenze del male, sforzandosi di limitarne la
diffusione. Gli era stato affidato il compito di insegnare ai suoi di-
scendenti la via che Dio aveva indicato. Fece tesoro di ciò che il
Signore gli aveva rivelato, ripetendolo ai figli, e ai figli dei figli, fino
alla nona generazione. Descriveva loro la sua vita felice nell’Eden
e raccontava la storia della caduta, spiegando il significato della
sofferenza, attraverso la quale Dio voleva insegnare all’uomo quanto
fosse necessario osservare con cura la legge. Adamo presentava ai
suoi discendenti il piano che Dio, nella sua generosità, aveva predi-
sposto per la salvezza degli uomini. Solo alcuni, però, ascoltavano
con serietà le sue parole e spesso fu aspramente rimproverato per
il suo errore, che aveva provocato conseguenze così terribili per il
genere umano.
La vita di Adamo fu dominata dalla tristezza, dall’umiltà e dal
pentimento. Quando lasciò l’Eden e comprese che doveva morire,
egli rabbrividì di orrore. Si era reso conto della realtà della morte
quando Caino, il suo primogenito, divenne l’assassino di suo fratello.
Sconvolto da un amaro rimorso per la sua colpa, privato contem-
poraneamente di Abele, ormai morto, e di Caino, esiliato, Adamo
provava un’angoscia profonda. Fu testimone del rapido diffondersi
della corruzione, che avrebbe determinato la distruzione del mondo
con il diluvio. Sebbene la sentenza di morte pronunciata nei suoi
confronti dal Creatore gli fosse apparsa terribile, dopo aver visto per
quasi mille anni le conseguenze del peccato, comprese che porre
fine a una vita di sofferenze e tristezza era, da parte di Dio, un atto
di misericordia.